PROBLEMI OLFATTIVI BURGO: IL VERBALE DEL PRIMO TAVOLO DI CONFRONTO

Descrizione

Verbale n°1 – 09/07/2020
Tavolo di confronto sulle problematiche olfattive Burgo (L.R. 13-4554/2017)

Presenti: Sindaco Verzuolo Panero, Assessore Ambiente Verzuolo Quaglia, Capogruppo Maggioranza Verzuolo Iodice, Consigliere Verzuolo minoranza Marengo, geometri Olivero e Ricciardelli Ufficio Tecnico Comune Verzuolo, comandante Daniele Beltrame Polizia comunale Verzuolo, Sindaco Manta Paolo Vulcano, Ufficio Ambiente Provincia Cuneo (Marino), Servizio Igiene Asl Cn1 (Zazzera e Galasso), Arpa Piemonte – Dipartimento di Cuneo (Riccardi, Brizio, Bernardi) e Burgo (Alasia, Simonato, Borsarelli e Cervellin). (Si omettono gli abbreviativi come ing, ect…).


Alle ore 11,15 si apre la seduta.

Sindaco Panero. Ringrazia tutti della presenza, i tecnici in particolare per aver seguito la riconversione che ha ottenuto il riconoscimento anche del Parco del Monviso. Descrive una panoramica sulla situazione che definisce delicata anche conseguentemente a scelte operate nel 1999. Specifica come le problematiche non si risolveranno in un’unica seduta, ma che il “Tavolo” è un inizio e il suo obiettivo e dare elementi tecnici. Informa delle numerose accuse a lui rivolte a causa dei miasmi causati dal sito produttivo, lanciategli da cittadini di Verzuolo e della sofferenza di frazione Papò (a lato dello stabilimento), ma anche di Manta. Dà la parola a Quaglia per fare il punto su quanto fatto dalla Consulta Ambiente.

Assessore Quaglia. Ricorda i numerosi incontri e l’intenso dialogo con Arpa a cui, inoltre, è stata richiesta l’installazione della stazione mobile in piazza Martiri. Sottolinea come il “Tavolo” sia utile per sentire una volta tutti insieme i vari attori in campo. Riferisce come la Consulta, di cui fanno parte membri di maggioranza e minoranza, si sia trovata concorde a costituirla e presenta le domande di merito formulate dal gruppo di lavoro: azioni e tempistiche per risolvere la questione miasmi con particolare riferimento al depuratore del quale si ipotizza un malfunzionamento e alla modalità di stoccaggio della carta; sul fronte della materia ambientale la Consulta tramite Quaglia chiede se le procedure di lavorazione siano corrette viste alcune segnalazioni che le indicano come sbagliate.


Provincia-Ufficio Ambiente, Marino. Riferisce che il 6 luglio la Provincia ha adottato una diffida nei confronti della Burgo; si incentra su una segnalazione di incidente che l’azienda ha correttamente presentato il 1° luglio legata ad un’anomalia dello scarico. La norma prevede la possibilità da parte dell’autorità competente di chiedere adempimenti ed approfondimenti, azione eseguita dalla Provincia. Marino spiega che nella diffida del 6 luglio sono state riprese alcune indicazioni che l’Arpa aveva già riportato in una relazione tecnica del 30 giugno ed altre richieste di adempimenti concordati con i tecnici dell’Arpa stessa. Si chiede alla ditta di relazionare entro 7 giorni (quindi entro il 13 luglio) sugli interventi gestionali che la ditta mette in atto per risolvere il problema dell’odore derivante dalla gestione del depuratore e dello stoccaggio. Inoltre, è chiesto alla ditta di calendarizzare controlli aggiuntivi sulla qualità dello scarico e sulle possibili fonti di emissioni. Marino conferma quindi di essere in attesa del documento che sarà analizzato insieme all’Arpa e che potrà fare da base per successivi ragionamenti. Inoltre, il Marino sottolinea come non sia un problema di autorizzazioni, ma di gestione corrente del nuovo ciclo produttivo. In merito alla questione autorizzazioni ricorda come vi siano stati due passaggi. La Burgo, in fase di scooping, aveva illustrato alla Provincia competente in materia, le modalità che intendeva utilizzare. In fase di verifica la Provincia non ritenne di “andare in valutazione di impatto ambientale”. Marino specifica che “non andare in valutazione” non significa “liberi tutti” e che anzi la V.I.A. (Verifica di Impatto Ambientale) è stata integrata con un’ulteriore autorizzazione nella quale regole e limiti erano stati dettagliati e a cui ora si fa riferimento.

Sindaco Panero. Chiede ulteriori specifiche sulla V.I.A.

Marino. Si va automaticamente “in valutazione”, fase saltata per la Burgo, quando la modifica produttiva che la ditta ha in corso è superiore alle soglie progettuali. Nel caso della Burgo si trattava di valutare un altro aspetto: se l'impatto complessivo teorico delle nuove emissioni rispetto alla situazione precedente era peggiore o meno; ciò non era emerso quindi si era ritenuto di saltare la valutazione. Sul sito della Provincia è disponibile il documento contenente i motivi di tale scelta.

Sindaco Panero. Chiede ulteriori specifiche sui compiti di Provincia e Suap Unione Valle Varaita.

Marino. Spiega che la Provincia è competente nell’emissione del documento di verifica o di valutazione dell’impatto ambientale e del parere tecnico conclusivo che viene poi inglobato nel provvedimento unico A.IA. curato dal Suap dell’Unione Valle Varaita. Quindi il Suap è responsabile del procedimento che porta al rilascio del provvedimento conclusivo unico relativo all’A.I.A. in cui è inserito il parere conclusivo tecnico della Provincia che disciplina gli aspetti emissivi. La Provincia è responsabile di tutto il procedimento legato alla V.I.A.

Arpa Piemonte – Dipartimento di Cuneo, Brizio. Illustra il ruolo di Arpa riassumibile in supporto tecnico agli enti e del “Tavolo” avviato, momento unico introdotto dalla normativa regionale del 2017. Spiega come in Provincia di Cuneo ci siano già stati 5-6 tavoli di confronto su questioni odorifere, molti dei quali hanno avuto successo nell'analizzare il problema, riconoscere le cause e trovare una soluzione, quest’ultimo il passaggio più difficile. Sottolinea quindi come il “Tavolo” sia un percorso e un punto di partenza come già spiegato dal Sindaco Panero.
Brizio passa poi a illustrare cosa Arpa ha fatto fino ad oggi oltre agli interventi previsti dalla legge. Ricorda come in data 22 giugno sia stato posizionato il mezzo mobile che registra tutti i parametri principali derivanti dalla normativa di settore sulla qualità dell'aria; un monitoraggio che andrà avanti sino a fine luglio e che permette di avere dati interessati sull'andamento dei venti, utili ad interpretare i fenomeni
Spiega poi che però gli odori sono diversi dai parametri e premette che siano molto difficili da trattare: si basano su miscele di molecole che generano effetti biologici. Per studiarli Arpa ha due strumenti: 1) è dotata di sensori multiparametrici che vanno a misurare in maniera abbastanza precisa certe molecole di interesse, ma non evidentemente tutte; 2) ha un laboratorio olfattometrico, piuttosto raro in Italia, in grado di fare campionamenti per verificare la sensazione generata nelle persone. Sul laboratorio precisa che potrà essere utilizzato anche per questo “Tavolo”, poste però le problematiche legate al Covid-19 dal momento che prevede test che impongono una vicinanza tra le persone partecipanti. Sui sensori multiparametrici specifica che una molecola ha una soglia olfattiva estremamente bassa, inferiore a 1mg al metro cubo. Tuttavia Brizio spiega che le soglie di attenzione per la salute umana sono molto più alte. In sostanza quindi le persone sentono l’odore molto prima di sentire che è nocivo. Brizio sottolinea che anche nei punti di massimo odore i valori sono lontani dalle soglie che indicano un pericolo di natura sanitaria.
Brizio si sofferma poi sulle sorgenti che generano odore al momento individuate e individuabili. Sono 3: il depuratore, primo emettitore di questa molecola; lo stoccaggio carta da macero; il processo in generale. Spiega che è necessario un monitoraggio costante insieme alla ditta per capire se sono tutte le sorgenti individuabili, che rapporto hanno tra di loro e trovare le soluzioni. Infine, Brizio spiega che Arpa è a conoscenza, per esperienza pregressa, del fatto che i depuratori sono macchine mastodontiche, complicate e che richiedono molti operatori nella loro gestione e che se un depuratore non funziona, non è possibile che torni a funzionare in un giorno soltanto.

Asl Cn1 – Servizio Igiene Pubblica, Zazzera. Ricorda come l’AslCn1 abbia partecipato insieme alla Provincia per decidere se la riconversione Burgo dovesse “andare in valutazione” oppure no. Sottolinea come in quella fase l’AslCn1 avesse già avvertito che ci potevano essere problematiche e che in fase di verifica erano state date osservazioni soprattutto sugli odori, chiedendo di adottare le migliori misure per ridurli. Zazzera comprende come secondo i parametri e i rilievi dell’Arpa Verzuolo non ci sia pericolo di sanità pubblica, ma sottolinea come l’inquinamento odorigeno crei un disagio nella vita quotidiana delle persone e che esistono tecnologie per ridurre drasticamente le problematiche se l’azienda vuole dotarsene.
Zazzera chiede all’azienda se il piazzale è stato completamente coperto come era stato segnalato dall’Asl Cn1 stessa e dall’Arpa. Chiede se è stata ipotizzata la copertura, come già fatto nel 1999, del depuratore. Infine ipotizza che a Manta gli odori arrivino tramite il ristagno del Rio Torto dove vengono scaricati i reflui perché analizzando la direzione dei venti è difficile che gli odori viaggino in controvento; se l’ipotesi fosse corretta, Zazzera spiega che occorrerebbe sorvegliare lo scarico.

Burgo. Alasia. Porge le scuse ad autorità e popolazione, ricordando che l’azienda non si è mai nascosta, ricordando la recente diffida della Provincia, le 22 azioni ispettive dell'Arpa e le azioni del Comune che ha convocato il primo incontro già il 20 gennaio scorso alle prime avvisaglie del problema. Sottolinea quindi come Burgo abbia sempre tenuto nei confronti dei soggetti presenti al “Tavolo” la massima trasparenza, ad esempio comunicando giornalmente ad Arpa i parametri rilevati all’esterno del sito produttivo.
Alasia spiega come i guasti registrati hanno tempi di risposta estremamente lunghi a causa della grandezza dell’impianto (30mila metri cubi). Nelle ultime settimane la situazione è stata piuttosto tranquilla segno secondo l’Alasia che c’è una via di uscita.

Burgo - Borsarelli – Collaboratore Politecnico Torino. Sottolinea come l’entrata nell’economia circolare sia un concetto in cui crede fermamente e che sia il futuro, ma che è anche un processo che nasconde delle difficoltà almeno iniziali, maggiori di altri processi più conosciuti. Borsarelli spiega che una serie di concause hanno aggravato i guasti dell’azienda: il Covid 19 ha reso estremamente complesso tutta una serie di passaggi che si sarebbero risolti invece velocemente (aziende chiuse, impossibilità di avere tecnici in presenza, lentezza nelle consegne) e che si sono aggiunti alla complessità e alla lentezza degli impianti di depurazione. Borsarelli sottolinea che per far fare ciò che si vuole al depuratore biologico, quando è uscito dai “binari” non è così banale. Aggiunge poi che l'impianto è adeguato e sovradimensionato correttamente alle esigenze attuali e di progetto della Burgo, ma ciò non esclude una fase critica. Esiste il documento del progettista che avvalora come l’impianto sia in grado di trattare i diversi e nuovi carichi.
Altra concausa evidenziata dall’Borsarelli è la direzione attuale dei venti e l’innalzamento delle temperature che rendono più forti gli odori. Sottolinea come il fatto che da alcuni giorni non ci siano state segnalazioni avvalora la convinzione tecnica che la Burgo stia andando nella direzione giusta seppure si resti in una fase di ottimizzazione. Il monitoraggio in presenza fisica dei tecnici fa sì secondo Borsarelli che in tempi ragionevolmente rapidi la problematica sia risolta.

Burgo – Cervellin. Spiega come il concetto è che è cambiata la tipologia di carta e di refluo, ma che la situazione è in via di sistemazione. Specifica che a suo parere occorre lavorare sulla gestione del refluo che deve essere diversa dalla gestione precedente e quindi adattata.
Sul depuratore spiega che non è il problema principale, la “bestia nera”. I problemi principali, sottolinea, sono a monte e poi finiscono nel depuratore. Secondo Cervellin lo studio va posto quindi sì sul depuratore, ma portato anche in altri punti dello stabilimento. Allo studio anche le sorgenti che generano odore.
In particolare sui miasmi del 22 giugno Cervellin spiega che sono causati dai fermi macchina di due giorni decisi per analizzare la situazione; fermi che hanno comportato scompensi e problemi. Conclude spiegando come stia facendo una sorta di babysitting e che nelle prossime settimane siano in programma corsi di formazione di biologia semplificata a tutti i dipendenti, molti dei quali assunti da poco tempo, che operano sul depuratore.

Burgo – Simonato. Promette presenza ai prossimi tavoli per collaborare in maniera trasparente e oggettiva anche insieme al professor Onofrio. Riferisce che l’azienda è profondamente turbata così come la cittadinanza vista la simbiosi realizzatasi in 115 anni di storia Burgo. Ricorda come tale simbiosi, due anni fa, rischiava di finire per questioni legate al mercato e che a fior di popolo ci era stato chiesto di fare qualcosa per evitarlo come sottolineato anche dal Sindaco. Sottolinea quanto Burgo sia nuova sul mercato del packaging e che il Covid-19 ha peggiorato la situazione, ma che l’azienda vuole realizzare azioni rispettose nei confronti dell’ambiente e della cittadinanza, realizzando un’economia circolare che sia fiore all’occhiello del territorio, faro per nuove opportunità di sviluppo e benessere.

Vulcano – Sindaco Manta. Ringrazia tutti della presenza e delle spiegazioni. Definisce questo ambiente di lavoro positivo ed auspica di continuare così.

Marengo – Consigliere Minoranza Comune Verzuolo. Per conto del gruppo consigliare “Verzuolo per tutti” esprime forte preoccupazione per il perdurare delle emissioni maleodoranti connesse alla nuova produzione Burgo.
In questi giorni abbiamo avuto modo di raccogliere le preoccupazioni di molti cittadini verzuolesi in merito alla peggiorata qualità di vita a causa delle puzze frequenti e particolarmente intense e costanti in certe zone. Preoccupazione diffusa riguarda anche il danno economico alle attività commerciali e al mercato immobiliare.
La riconversione della Linea 9 Burgo è stata un'opportunità, ma andava seguita più attentamente, facendo tesoro delle esperienze di realtà simili a noi vicine. Il problema era annunciato ed è stato sottovalutato.
Ciò detto si chiede di:
1) approfondire le possibili ripercussioni sulla salute connesse all’inalazione delle sostanze emesse
2) effettuare una mappatura delle zone interessate dalle emissioni maleodoranti, valutando intensità e frequenza.
3) monitorare e controllare la presenza di animali dannosi correlata allo stoccaggio della carta da macero, in particolare ratti, insetti e pipistrelli.
4) effettuare costanti controlli sulla qualità della carta in arrivo e stoccata sui piazzali.
5) monitorare la qualità dell'acqua dei pozzi di abitazioni civili presenti in prossimità dello stabilimento.
6) avere informazioni sul funzionamento del termovalorizzatore.
7) valutare la concentrazione di idrogeno solforato (uova marce) anche all'interno dello stabilimento a tutela dei lavoratori.
8) archiviare e rendere di facile consultazione tutti gli atti/provvedimenti/osservazioni sul processo produttivo e sulle problematiche emerse.
Siamo convinti che l'attenta valutazione delle cause che hanno portato all'insorgenza delle puzze, consentirà a medio termine di trovare soluzioni efficaci e stabili al problema in oggetto.

Assessore Quaglia. Ringrazia per aver cercato di spiegare le cause delle problematiche olfattive tecnicamente difficili da comprendere per chi non è del settore. Sottolinea come l’Amministrazione non voglia mettere sul banco degli imputati il depuratore o il processo o quant'altro, ma che l’importante è che i cittadini non soffrano più. Chiede si approfondisca gli impatti dei miasmi sulle seguenti due questioni: 1) via Papò poiché la localizzazione è incerta; 2) la dinamica della gestione dello stoccato.

Sindaco Panero. Riassume le conclusioni in 5 punti. 1) Ringraziamenti per la presenza e le spiegazioni. 2) L’indispensabilità della collaborazione di tutti per ottenere il risultato, mettendo insieme lavoro e ambiente, nella consapevolezza dei diversi ruoli i tecnici e gli amministratori comunali. 3) L’essere un processo in corso, di cui occorre prendere atto, aiutando e sostenendo il cambiamento a partire come giustamente detto da Burgo dal personale e dal riadattamento dell’impianto. 4) Formalizzazione della richiesta alla Burgo di un piano di interventi con le rispettive tempistiche, fondamentale per raggiungere l'obiettivo e di reggere rispetto alla cittadinanza coinvolgendola. 5) Avere i risultati da Arpa quando a fine luglio si concluderanno i controlli.
Il Sindaco dà appuntamento al prossimo “Tavolo” che sarà convocato se ci saranno nuovi gravi episodi di miasmi o, in caso contrario, quando l’Arpa avrà i dati.

Arpa –Brizio. Specifica che il 31 luglio terminano i risultati della stazione mobile da cui però non emergerà alcun elemento “strano” rispetto al problema dei miasmi perché trattasi di controlli incentrati sulla qualità dell’aria, notoriamente non nociva a Verzuolo. I monitoraggi delle molecole odorose, invece, proseguiranno sino a conclusione della problematica: dal 23 di giugno al 6 luglio è stato effettuato un primo campionamento, ma ricominceremo nei prossimi giorni; i risultati saranno pubblicati sul nostro sito.

La seduta si conclude alle 12:51.

Luogo

Comune di Verzuolo

Territorio su cui si svolge l'evento, luoghi, parti, vie e piazze del paese

Indirizzo: Piazza Martiri della Libertà, 1 - 12039 Verzuolo (CN)

Data

2020 14 lug

Data Evento

Tipologia Evento

Altri Eventi

Costi

Gratuito / Costi non disponibili

A chi è rivolto

Tutti gli interessati

Contatti

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